
04 Apr Il futuro della democrazia
Festival della politica
Santa Margherita Ligure 20-21 agosto 2022
La democrazia ha un futuro? Questa è la domanda che giunge con insistenza da più parti. Per gli ottimisti, si tratta di una forma di governo da sempre in crisi, che trova le ragioni della sua superiorità etica e politica nel confronto con altri modelli politici e istituzionali che hanno problemi ancor più insoluti, in particolare quelli connessi con l’abbattimento del “governo del popolo”. Per i pessimisti, i mali antichi della “democrazia dei moderni” (la corruzione, l’inefficienza, gli egoismi dei partiti e dei gruppi sociali, l’irresponsabilità dei sindacati padronali e operai) hanno raggiunto una dimensione tale da rendere impossibile ogni riforma del sistema e ogni ritorno a un passato virtuoso (posto che sia mai esistito).
Il Convegno Il futuro della democrazia, aperto a tutte le correnti culturali e ideologiche che caratterizzano il paesaggio politico e parlamentare italiano, non intende in alcun modo prefigurare una posizione intermedia tra ottimisti e pessimisti, né tantomeno optare per uno dei due schieramenti. Si propone, invece: da un lato, di richiamare l’attenzione sui rischi ai quali ci si espone ogni volta che si mette mano seriamente alla riforma del sistema politico (a cominciare ad es. dalle leggi elettorali), e dall’altro (e soprattutto), di individuare i prerequisiti (di natura politica stricto sensu, culturale, economica e giuridica) che consentono a una democrazia rappresentativa di funzionare. E questo, nonostante la sua incapacità di far fronte a quella “rivoluzione delle aspettative crescenti”, che già nel 1975 appariva a scienziati politici come Michel Crozier, Samuel P. Huntington e Joji Watanuki come una minaccia in grado di arrestare la “marcia lunga della democrazia”, allora ritenuta a torto incontenibile con la fine del totalitarismo nazista.
L’Associazione culturale Isaiah Berlin, che si ispira a uno dei massimi filosofi politici del Novecento, teorico del pluralismo liberale, anche quest’anno rivolge l’invito a partecipare al Festival della Politica 2022 (che si terrà a Santa Margherita Ligure nelle serate del 20 e 21 agosto) a studiosi noti e autorevoli (accademici e non) che hanno trattato, con competenza e indiscussa professionalità, le grandi sfide poste dalla democrazia nei nostri ultimi anni in Europa e in Italia.
Nel corso del Festival verranno assegnati il Premio di Giornalismo Giovanni Ansaldo e il Premio Isaiah Berlin per la saggistica politica.
Per il 2022 i Premi sono stati sono stati attribuiti rispettivamente a Stefano Folli, Vicedirettore di “Repubblica” e ad Angelo Panebianco, scienziato politico e editorialista del “Corriere della Sera”.
Le quattro tavole rotonde del Festival della politica (due per sera) sono così ripartite:
A-Democrazia e politica: istituzioni, tipi di stato, geopolitica etc.
Coordinatore Dino Cofrancesco, già Professore Ordinario di Storia delle dottrine politiche, Università di Genova.
B-Democrazia e cultura: i ‘saperi’, i valori diffusi, le eredità storiche, le reti comunicative, le minacce tecnologiche.
Coordinatore Enzo A. Baldini, già Professore Ordinario di Storia delle dottrine politiche, Università di Torino.
C-Democrazia ed economia: le risorse materiali sulle quali può contare una democrazia a norma, i mercati mondiali, la finanza etc.
Coordinatore Giovanni Battista Pittaluga, già Professore Ordinario di Storia delle dottrine politiche, Università di Genova.
D-Democrazia e diritto: le Costituzioni, gli apparati amministrativi, i tribunali etc.
Coordinatore Stefano Ceccanti, Professore ordinario di Diritto pubblico comparato, Università La Sapienza di Roma. Parlamentare.
Il Festival della Politica avrà ampia diffusione massmediatica e potrà essere seguito, come sempre, su Radio Radicale, oltre che sul sito www.associazioneberlin.it.