La rivista on line “Quaderni Berlin”, pubblicata a cura dell’Associazione Culturale Isaiah Berlin, intende contribuire a una sempre migliore conoscenza del filosofo oxoniense, impareggiabile storico delle idee e uno dei maggiori pensatori liberali del Novecento, troppo spesso identificato, almeno in Italia, con un pluralismo vago e indeterminato, sostanzialmente “buonista”.
In questa ottica, i “Quaderni” ospitano (o ripropongono, con il consenso ovvio degli autori) articoli e saggi che trattino i grandi temi della democrazia e del liberalismo, almeno dal ‘700 a oggi (ma non si escludono incursioni nel mondo greco-romano e in quello medievale, nel raffronto classico della “democrazia degli antichi” con la “democrazia dei moderni”). La formula adottata è quella del “dialogo con Berlin” ovvero della discussione critica delle sue tesi, sempre, però, in un dissenso che ne accetti i presupposti di fondo ispirati al pensiero liberale, soprattutto nella sua versione storicistica, lontana dalle ideologie, oggi sempre più egemoni, che ai vecchi simboli del male propri della cultura del dissenso — il “sistema” di marcusiana memoria — ne sostituiscano altri — lo “stato”, la “nazione” etc. — d’importazione soprattutto nordamericana.
Questo significa che non basta trattare i temi di cui si è occupato Berlin: non sono, infatti, invitati a collaborare ai “Quaderni” i nemici della “società aperta”, come gli anti-illuministi o gli anti-tradizionalisti più intransigenti: nostalgici, gli uni, degli anciens régimes e del mondo di ieri, prima dell’età della secolarizzazione; impegnati, gli altri, nella distruzione del mondo borghese, della sua economia, delle sue istituzioni giuridiche e politiche. Il dialogo è possibile con chi è d’accordo sui “fondamentali” — sui “fini” — ma non sulle strategie per realizzarli — i “mezzi”.
In tal senso, la rivista non nasconde di essere decisamente “di area liberale” e in linea con lo spirito dell’Associazione Isaiah Berlin che tutti gli anni assegna il Premio Berlin per la saggistica politica a studiosi — conservatori o progressisti, di destra o di sinistra — che fanno parte dell’ampio pianeta liberale, escludendo, quindi, intellettuali pur di grande e meritato prestigio che col mondo di Berlin non abbiano nulla a che fare.
Alla vita della rivista provvede un Comitato Direttivo (con un Direttore responsabile, nella persona del Presidente dell’Associazione Culturale Isaiah Berlin), oltre a un Comitato Scientifico, composto da storici, economisti, scienziati politici, giuristi, filosofi politici, sociologi, scienziati che hanno collaborato e continuano a collaborare alle iniziative dell’Associazione e, in primis, al Festival della Politica, organizzato tutti gli anni, nella tarda estate, a Santa Margherita Ligure, col sostegno del Comune, della Regione Liguria e con la sponsorizzazione dell’Università degli Studi di Genova, nel cui ambito vengono assegnati il ricordato Premio Berlin per la saggistica politica e il Premio Giovanni Ansaldo per il Giornalismo. Quest’ultimo intende essere un omaggio a uno dei più grandi giornalisti italiani del “900 che nella sua città natale, Genova, sembra essere stato dimenticato (nessuna strada o piazza o istituto è stato a lui dedicato, pur trattandosi di una figura-chiave per ricostruire la political culture italiana del secolo scorso. Un destino analogo a quello dell’altro genovese Vilfredo Pareto).
Sempre nell’ambito del Festival della Politica, infine, si tiene un Concerto dedicato alla memoria di Giorgio Ferraris, un grande liutista italiano, prematuramente scomparso che, col suo Trio Baschenis, per anni ha collaborato alle iniziative dell’Associazione e prima ancora del Centro Internazionale di Studi Italiani quand’era diretto dal Prof. Dino Cofrancesco.